Barbero Alessandro - 2013 - Donne, madonne, mercanti e cavalieri. Sei storie medievali by Barbero Alessandro

Barbero Alessandro - 2013 - Donne, madonne, mercanti e cavalieri. Sei storie medievali by Barbero Alessandro

autore:Barbero Alessandro [Barbero Alessandro]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Biography & Autobiography, Historical, History, Europe, Medieval
ISBN: 9788858119280
Google: QHoyrgEACAAJ
editore: Laterza
pubblicato: 2015-12-14T23:00:00+00:00


Caterina da Siena

Raccontare gli uomini del Medioevo tutto sommato è abbastanza facile. Tanti di loro hanno lasciato testi scritti da cui possiamo comprendere cosa pensavano e come vedevano il mondo: uomini eccezionali e uomini mediocri, e anche stupidi, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Con le donne non è la stessa cosa. Pochissime donne nel Medioevo hanno scritto di sé, o parlato di sé con altri che trascrivevano le loro parole; in pochi casi possiamo dire di una donna «su di lei so un bel po’ di cose, la posso seguire fin dalla sua infanzia, posso cercare di capire chi era». Sono pochissime, e non sono donne qualunque: sono donne eccezionali, del tutto fuori dal comune. Nelle prossime pagine non racconteremo la casalinga del Medioevo: racconteremo tre donne straordinarie. La prima è una santa: Caterina da Siena, una delle mistiche più importanti di tutti i tempi, proclamata patrona d’Italia da Pio XII nel 1939. Ma noi proveremo a raccontare la bambina e la donna, prima di raccontare la mistica e la santa.

Caterina da Siena è forse la donna del Trecento su cui sappiamo più cose. Ha scritto molte opere religiose, ma soprattutto un’infinità di lettere, che sono arrivate fino a noi. Non sono lettere private: Caterina era un personaggio pubblico, una donna autorevole che sapeva farsi ascoltare, e che a un certo punto della sua vita cominciò a scrivere lettere, per comunicare agli altri le sue esperienze mistiche e per dare consigli a tutti, consigli che venivano da Dio e che assomigliavano piuttosto a ordini. Scriveva alla mamma, ai fratelli, ai parenti, ma anche ai governanti di Siena e di Firenze, di Bologna e di Perugia, e poi al papa, ai cardinali, ai re. Centinaia di lettere, che non sono soltanto testimonianze del suo entusiasmo di mistica, ma anche interventi decisi nella politica del suo tempo.

E poi abbiamo la Vita: perché quando Caterina è morta si sono trovati tutti d’accordo che era una santa, e per celebrare una santa e canonizzarla bisogna scrivere la sua vita. La biografia di Caterina è stata scritta da Raimondo da Capua: il suo confessore, l’uomo messo accanto a lei dal papa per guidarla e sorvegliarla, perché una donna, anche se è eccezionale e parla con Dio, non ci si può fidare a lasciarla da sola. Ma l’uomo che era stato messo vicino a lei per dirigerla divenne ben presto il suo più acceso sostenitore, e ne scrisse la vita sulla base di anni di conversazioni con Caterina e con sua madre. Raimondo da Capua conosceva bene la madre di Caterina, che era sopravvissuta alla figlia, e parlò con lei a lungo: è per questo che di Caterina conosciamo addirittura l’infanzia.

Caterina nasce nel 1347 e muore nel 1380, a 33 anni, ammazzandosi di digiuni e penitenze. Siena è una città ricca, popolosa, affaristica, imprenditoriale, e Caterina è figlia di un piccolo imprenditore: Giacomo da Benincasa è un tintore, lavora nell’indotto dell’industria tessile che è la grande attività della città, è un artigiano agiato con una bella e numerosa famiglia.



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